I volumi AAA hanno forma di diario, in parte
perché sono un diario, in parte
perché la forma dell'annotazione quotidiana breve e meno breve mi è parsa la
più adatta alla... ehm... filosofia
letteraria (e filosofica) (e "di vita") soggiacente e sovrastante i
testi nel loro insieme (gli AAA, e
gli altri [v. sotto]). Vi si narrano storie e
storielle di vita quotidiana in senso stretto (ambientate in un contesto rurale
umbro, e qualche volta altrove: Roma, Milano, Genova, Parigi, Africa
orientale...), ma anche storie fantastiche (compiute e incompiute, svolte o
solo immaginate); vi si narrano inoltre riflessioni di carattere sociale,
culturale, linguistico, letterario, filosofico, ecc.; sono presenti elementi di alta e bassa spiritualità. -
Precedenti storici? - Be', si può pensare per es. allo Zibaldone di Leopardi o se si preferisce (io preferirei) ai Saggi di Montaigne.
Anche per questi può
in sostanza valere quanto già detto per AAA.
È infatti da AAA che con poche eccezioni essi provengono.
Raccolgono annotazioni su questo o quell'argomento, rielaborate quanto e come
occorreva per averne scritti più scorrevoli e unitari: racconti di viaggio (ma
contenenti "divagazioni elucubranti", "spunti saggistici alla francese" e "altre preziosità")
e scritti d'impronta un po' più marcatamente letteraria (come quelli raccolti
in Ai miei polli e altri messaggi) o
saggistica (quelli senza figura in copertina) o eteroclita (Illustrazioni di Stefanassi).
|
________________________________________________________________________________________________________________________________________________________